Il contratto di mutuo è uno strumento attraverso il quale l’ente creditizio (solitamente la banca) eroga un prestito in denaro con la clausola che il debitore lo restituisca con gli interessi. Tali interessi saranno proporzionati alla lunghezza del mutuo. Può essere a tasso fisso o variabile; il primo comporta rate più consistenti ma costanti nel tempo; il secondo rate variabili in base all’andamento dei tassi. La scelta dell’uno o dell’altro tasso dipende dal reddito del debitore; il muto a tasso fisso è pianificabile e quindi più tranquillizzante, il muto a tasso variabile segue l’andamento dell’economia e quindi le rate sono oscillanti.

Il contratto di mutuo ipotecario sempre richiede la competenza di un notaio il cui ruolo è l’iscrizione all’ipoteca. Occorre infatti verificare che il bene ipotecabile non sia gravato da condizioni pregiudizievoli per la banca (pignoramenti, ipoteche etc.). Dopo un’accurata verifica, che normalmente ha la durata di una decina di giorni, il notaio fornirà alla banca una relazione che insieme ai documenti presentati dal mutuatario consentiranno alla banca di deliberare il finanziamento e procedere con la stipula dell’atto notarile. L’ipoteca si cancella da sola dopo 20 anni, è quindi un adempimento necessario solo in caso di vendita dell’immobile ed è a carico della banca.